E venne il giorno di St. Patrick.
Dopo questo giorno la Casa (la c maiuscola è un modo per far rendere meglio le dimensioni della stessa) non sarebbe stata più la stessa.
Io avevo lezione fino alle 9. Ciò significa che quando io stavo chiudendo l'astuccio, erano già tre ore che i miei coinquilini ci davano dentro con il goon, il parente più prossimo del Tavernello in Australia. Esatto. Vino nel cartone. O meglio, in un sacchetto di plastica all'interno di una scatola di cartone. Qui sembra non ci possa essere una festa senza l'immancabile goon.
Ma andiamo avanti.
Dopo l'università, raggiungo i miei molteplici coinquilini in un pub pieno di gente vestita di verde, perchè siamo tutti un po' più irlandesi oggi. Qui si balla e si sbevazza un altro po', finchè verso le 2 la festa non si trasferisce a Casa.
Tolti quelli che si sono ritirati nelle rispettive stanze per fini riproduttivi, i restanti hanno continuato a fare baldoria nel salotto. Però c'è un finchè. Finchè infatti un cileno non ha ben deciso di emulare il Bill Murray di Ghostbuster, giocando con l'estintore nel suddetto salotto, rendendolo inagibile. (Tra l'altro, scena bellissima: in un salotto con la visibilità limitata a causa della polvere dell'estintore, solo una figura emergeva dalla nebbia: un francesce sbronzo che, come se non stesse succedendo niente, continuava stoicamente a preparare il suo narghilè della buonanotte). Vabbè direte. Festa un po' più movimentata del solito, ma niente di che.
Ma il bello è successo a festa terminata. La mattina dopo infatti, quando già nella casa la parola hangover aveva iniziato a rieccheggiare, il padrone di casa è arrivato e, senza proferire parola con nessuno, ha segato il salotto a metà. Letteralmente. Ha iniziato con i divani e ha concluso in bellezza col tavolino. Poi ha caricato le carcasse dei divani nel furgone e ci ha lasciato il salotto vuoto.
Dopo un breve momento di sconforto, la Casa ha reagito.
Alcuni dei miei coinqulini, decisi a ripristinare l'amato luogo di aggregazione, hanno girato per le strade del quartiere a cercare divani e poltrone destinati alla discarica. Et voilà. Ecco un salotto nuovo di zecca. L'aspetto più inquietante è che i mobili trovati per strada erano molto più belli (e più puliti) di quelli pre-St. Patrick. Immaginate la mia faccia dal ritorno dall'università alla vista di un divano di pelle che fino a qualche ora prima non c'era.
Purtroppo il padrone di casa non ha apprezzato, e la mattina seguente ci ha nuovamente svuotato il salotto.
Se non si pagasse l'affitto, sembrerebbe di vivere in una di quelle case occupate, dove gli inquilini devono difendersi dagli attacchi del legittimo proprietario.
E così ecco il secondo miracolo di San Patrizio: dopo aver cacciato i serpenti dall'Irlanda, ha cacciato i mobili dal nostro salotto.
Una cosa è però certa: al di là di tutto, al 91 di Old South Head Road non ci si annoia.
Chi non viene sul blog non berrà mai goon nell'ultimo giorno di un divano già sfasciato.
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